Giardiniere americane. Esplosione spaziale e menti vagabonde: Emily Dickinson e Marguerite Gibert Chapin. Il Giardino di Ninfa

La Nuova Inghilterra individuata nel Nuovo Mondo dai pionieri in fuga dall’Europa fin dal XVII secolo, sulla costa est americana, si affaccia sull’Atlantico, a nord di New York oggi per intenderci, una valle di terre fertili, ben irrorata che si allunga in una depressione scavata dal fiume Connecticut, circondata da colline e montagne, una terra scelta da chi era in fuga dall’Europa pellegrini e puritani alla ricerca di libertà religiosa, in fuga per sottrarsi a persecuzioni. Il puritanesimo è un movimento sorto nel XVI secolo per ‘purificare’ i costumi della Santa Sede, la Chiesa di Roma, da quanto non previsto dalle Sacre Scritture, in polemica con la versione anglicana prevista dalla Riforma già attuata da Enrico VIII e da Elisabetta I d’Inghilterra, ancora troppo imbastardita da compromessi con la Chiesa di Roma, di cui non si accettavano la corruzione e la prepotenza perché esigeva il pagamento di tasse piuttosto esose da tutti gli Stati europei.  I puritani erano dei ‘pignoli radicali’ che s’ispiravano al calvinismo, ma crearono una cultura profondamente religiosa, socialmente compatta, retta, virtuosa, fortemente innovativa. Il New England, quindi, divenne noto come la Pioneer Valley, la valle dei pionieri e la popolazione si mantenne lavorando la terra, esercitando il commercio e producendo cultura, il nucleo della cultura del Nuovo Mondo (e oggi degli Stati Uniti) quel Nuovo Mondo che aveva rifiutato il Vecchio Mondo europeo che continuava ad esistere oltreoceano, un oceano che era come il fiume Lete nella commedia dantesca, che aiutava a scordare tutto del passato… In questa terra, nel piccolo insediamento di Amherst, creato dai suoi antenati, Emily Dickinson nacque nel 1830 e in questi luoghi fertili -non solo per le terre ma per gli ideali, le aspettative, la comunione di intenti- prese corpo l’originale rapporto tra la poetessa e il mondo della natura, di una natura spettacolare, una vera grazia di Dio, dove cercare Dio attraverso lo studio dei testi sacri come la King James Bible, la Bibbia di re Giacomo I d’Inghilterra, la prima bibbia ufficiale della chiesa anglicana, di una Chiesa riformata, allontanata dal dominio del pontefice romano (siamo nei primi anni del Seicento, epoca  della prima grande migrazione di europei versi il cosiddetto Nuovo Mondo). Documento In lingua inglese, tradotta dal latino da uomini di grande cultura, divenne modello di corretto uso della lingua, e fonte di ispirazione non solo religiosa, ma anche letteraria. (si dice- ma non è provato- che alla traduzione partecipasse anche Shakespeare, il nome comunque ci comunica il rispetto per quell’importante documento). Questa Bibbia è molto citata da Emily, ma spesso in modo ironico e soprattutto come fonte di ispirazione letteraria, poetica, un dialogo spirituale spesso molto irriverente nei confronti di Dio, il film ci darà un’immagine di un’educazione intrisa di visioni religiose da cui rivendica poi una sua indipendenza. Il rapporto di Emily con la flora presuppone questa cultura (molto diversa dalla nostra ortodossia cattolica).

Emily esprime un notevole trasporto emotivo per il suo giardino che ella osserva dalle finestre, seduta sulle scale di casa, che percorre in lungo e in largo, che cura inginocchiata su un panno rosso col trapiantatoio in mano, su cui medita e scrive e raccoglie fiori che dissecca per infilarli nelle buste delle sue lettere e per …. Perché Emily vive tra piante, petali, frutti e amicizie solidali. E’ una poetessa- giardiniera sui generis, è nel contempo una ninfa che ama le acque (soprattutto imbrattarsi i piedi nel fango), camminare nei boschi (almeno per la prima parte della sua vita), i monti ed è come la dea Flora, coronata di fiori, MA nelle sue parole poetiche c’è poesia e c’è scienza perché compie studi di botanica all’Amherst Academy (istituzione fondata dal nonno e gestita dal padre e dal fratello Austin) e a Mount Holyoke e nel frattempo avvampa di desideri che non sempre si armonizzano con la rigida istruzione di stampo puritano. Ce ne parlerà Silvia Zappaterra (Emily Dickinson giardiniera è già stata presentata a settembre 2022 in occasione della manifestazione di “Giardini estensi” in cui Silvia ed io abbiamo approfondito il contenuto della pubblicazione del saggio di Marta McDowell: ‘Emily Dickinson e i suoi giardini, l’universo verde della poetessa’ edito nel 2019 da L’ippocampo).

36 km più a sud di Amherst, in questa stessa ‘Valle dei pionierisempre in Massachusetts crebbe a Springfield (contea di Hampden), Marguerite Gibert Chapin, 1880 – 1963, 50 anni dopo la nascita di Emily, in una regione dove ormai i discendenti dei pionieri si erano affermati come magnati, arricchitisi con i commerci e lo sviluppo della ferrovia a vapore che nel XIX secolo prese rapidamente il posto delle diligenze. Entrambe le ragazze hanno famiglie che fanno carriera economica e politica, con alterna fortuna, com’è normale nello spirito imprenditoriale americano- e le loro comunità si trasformano nelle attuali molto operose città.

Marguerite appartenne ad una famiglia ricca, colta, proprietaria di molte residenze, ma trascorse l’infanzia nella villa di Rock Lawn, sulla costa atlantica a Goshen Point, una villa con grande parco e giardino dove col padre visse protetta, circondata da un immenso amore, perché perdette la madre a 5 anni, ed era figlia unica. In quella villa da cui si poteva assistere ad albe meravigliose sull’oceano, immersa in un grande spazio verde ricco di fiori curati da una schiera di giardinieri, la piccola Marguerite poteva scorrazzare con un calesse ed un asinello e le cugine che la distraevano e la invidiavano. Luogo che rimase un punto saldo nella sua formazione, tanto che la villa che bruciò più volte colpita da fulmini, venne sempre ricostruita, nonostante le belle dimore che la famiglia possedeva a New York e a Parigi (la madre di Marguerite, infatti, era una Gibert, di una famiglia franco/ americana con proprietà nei due continenti). 

Emily Dickinson ad Amherst frequentò scuole e accademie finanziate dal nonno, poi gestite dal padre e dal fratello, mentre Marguerite a Springfield ma anche a New Tork venne educata da precettori in casa in un regime severo, ma di grande libertà culturale, in quella che poi sarà nota come un’innovativa ‘pedagogia progressiva’. A vent’anni lasciò gli Stati Uniti per portarsi a vivere a Parigi, completando la sua formazione occupandosi di belle arti, di canto e di musica. Acquistò casa nel Quartiere latino, entrando a far parte della vivacissima e numerosa comunità americana che era giunta in Europa grazie anche ai piroscafi a vapore, uno dei quali apparteneva al nonno Chapin, che già si era arricchito con la ferrovia che si era ampiamente diffusa favorendo poi la corsa verso l’Ovest. Un ramo ferroviario dei Chapin lambiva la proprietà Dickinson ad Amherst

Marguerite Chapin a Parigi conoscerà Roffredo Caetani, il rampollo più affascinante dell’aristocrazia ‘bianca’ romana dei Caetani, la famiglia che annoverava tra gli antenati papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani 1235/1303) per intenderci, il papa teocratico acerrimo nemico di Dante Alighieri. Sposa Roffredo e diventa principessa di Bassiano e duchessa di Sermoneta verrà a vivere a Roma, nel Palazzo Caetani di via delle Botteghe Oscure, ma per la verità dopo la Seconda guerra mondiale e la tragedia della morte del figlio Camillo, unico erede dei Caetani, trascorse la maggior parte del suo tempo nell’agro pontino, tra i monti Lepini e il mare Tirreno tra i paesi collinari di Norma, Norba e Bassiano. Sotto i Lepini era visibile Ninfa, una città abbandonata fin dal Medioevo, ricca di ruderi che era già in parte risanata, ma ancora in modo poco felice. In quella zona che i Caetani consideravano la loro vera ‘casa’, Marguerite trascorrerà una parte significativa della sua vita. La suocera Ada, di origine inglese, aveva già cominciato a regimentare le acque di Ninfa insieme al figlio Gelasio ingegnere, piantando noci, pini marittimi, cedri e magnolie, avevano convertito l’antico municipio, un rudere, in una comoda residenza di campagna, che Ada aveva riempito di rose rampicanti. Il figlio Gelasio riempi la zona di pesche, noci, noccioli, mandorli, mettendo a frutto l’area. Alla sua precoce morte la proprietà passò a Roffredo e, quindi a Marguerite e alla sua passione naturalistica già ben coltivata nelle tenute paterne del New England.  Roffredo creò ruscelli, dighe e chiuse, Marguerite studiò e piantò, alberi di avocado, agrumi, salici, gelsomini e clematidi, amava la fioritura della primavera: lillà, magnolie, camelie, mimose, ma anche meli e ciliegi giapponesi. Oltre alle rose amate dalla suocera, Marguerite piantò iris, garofani e lupini. E dopo tanto impegno, nell’acquitrinoso e bonificato agro pontino, a circa 40 Km da Roma, nacque il celeberrimo ‘giardino di Ninfa’, meta di una nostra prossima gita con una sosta di poche ore, ma con tanto da capire. Un giardino che poi è diventato dal 2018 ‘un parco letterario’ dedicato alla principessa mecenate di intellettuali, tra cui Giorgio Bassani, che in questo giardino scrisse Il giardino dei Finzi Contini. Marguerite, ripeto, qui ha curato la tragedia che ‘chiude’ la sua vita, la morte in guerra – 15 dicembre 1940 in Albania- dell’’amatissimo figlio Camillo, erede unico dell’aristocratica famiglia dei Caetani, ragazzo di grande fascino e spessore culturale. Oggi la Fondazione Camillo Caetani -istituita per volere dei due genitori nel 1956 -promuove la cultura della famiglia e protegge l’ingente archivio di secoli di esistenza della famiglia stessa, mentre la Fondazione Roffredo Caetani è stata creata per garantire longevità anche al giardino di Ninfa. La famiglia Caetani si è estinta con la morte di Lelia, la figlia senza figli di Marguerite, nel 1977.

Che cosa unisce NINFA nell’agro romano al giardino americano di Emily Dickinson, distante migliaia di Km, visto che tra loro c’è l’Oceano Atlantico?

→ entrambe nate tra il Massachusetts e il Connecticut, nella regione del New England, a 36 km. di distanza l’una dall’altra. Dickinson era nata nel 1830 ad Amherst, una piccola città di cui i Dickinson divennero tra i personaggi più eminenti, avvocati, magistrati ed eletti al Congresso americano e dove oggi sono visitabili il museo e le istituzioni culturali a lei dedicate. I Chapin, invece si affermarono nella città di Springfield dove Marguerite nacque nel 1880, 50 anni più tardi rispetto ad Emily e in una regione dove ormai molti pionieri si erano affermati come magnati, arricchitisi con i commerci e lo sviluppo della ferrovia a vapore che prese rapidamente il posto delle diligenze.

→Entrambe discendenti dai pionieri americani di stretta osservanza religiosa puritana, che nel New England (cioè Nuova Inghilterra) sbarcarono provenienti dall’Europa del Nord fin dal XVII secolo.

→ entrambe hanno famiglie che fanno carriera economica e politica, con alterna fortuna, com’è normale negli Stati Uniti, e che contribuiscono alla trasformazione delle loro comunità in città oggi molto operose.

→ Entrambe, benché femmine, ebbero l’opportunità di studiare, Emily in collegi ed Accademie, Marguerite con istitutori privati, amorosamente sorvegliata dalla colta parentela

→ entrambe, dalla stretta visione religiosa dei loro antenati si allontaneranno grazie anche all’influenza del movimento trascendentalista, un movimento filosofico-religioso- naturalistico che si sviluppò intorno a Boston nella prima metà del XIX secolo (Boston, tra le più antiche città degli Stati Uniti, fondata intorno al 1630, centro manifatturiero, ma anche un punto di riferimento per l’educazione e la cultura oggi di rilevanza mondiale, con molti Colleges ed Università. Si affaccia alla costa atlantica con un importante porto) che del New England divenne la capitale economica e culturale, in un clima suggestivo e stimolante di cui entrambe le ragazze hanno beneficiato. Oggi Boston ha circa 50 università ed è anche sede del prestigioso MIT Massachussets Institute of Technology, è la città dallo stile di vita più elevato degli Stati Uniti, nota per il foliage delle sue immense foreste, in autunno quando si verifica l’Indian Summer , un autunno dolce che richiama un’estate. Sono del Seicento la prima Università e la prima biblioteca pubblica.

A Boston fin dal 1820 le donne che ebbero accesso alla cultura cominciarono anche a dirigere riviste: si battevano per la diffusione dell’istruzione universitaria anche alle donne, per il suffragio femminile e molte attività intellettuali si svilupparono intorno alla capitale culturale del New England e dove la corrente filosofica trascendentalista venne promossa da due intellettuali: Ralph Valdo Emerson(1803 -1882) che si stacca dal calvinismo dei puritani ortodossi in nome di un liberalismo religioso molto ‘nuovo mondo’, ed Henry David Thoreau (1817-1862), ma anche da Louise May Alcott, la famosa autrice del celeberrimo libro educativo “Piccole Donne”,  che apre ad un’intensa riflessione sull’armonia tra uomo, natura e natura umana. In questo caso … anche della donna! In questo movimento che si staccò dall’influenza calvinista, crebbero studiosi, conferenzieri, giornalisti, scrittori, poeti, promuovendo un contatto più fisico con la natura, nella convinzione che la natura umana può migliorare col nutrimento dello spirito e l’auto-cultura perché non è così corrotta come racconta la Bibbia da necessitare della ‘grazia di Dio’ per convertirsi e purificarsi. Anche la natura umana è intrinsecamente divina e →→ le arti diventano uno strumento di crescita individuale contro l’influenza del calvinismo che temeva il “peccato derivante dai piaceri profani”. L’artista ispirato, una sorta di poeta veggente, raggiunge Dio meglio di un predicatore si scriveva. Questo è il Rinascimento letterario americano e le due fanciulle si nutrirono di questi ideali! Che farà Marguerite, una volta giunta a Ninfa come principessa Caetani? Svilupperà uno stupendo giardino nell’agro pontino tra molte difficoltà, ma quel giardino diverrà parco letterario, promuovendo giovani artisti con la pubblicazione di due riviste, una in Francia -si chiamerà “Commerce”, perché Marguerite intenderà sviluppare solo il “commercio delle idee”.  A Ninfa accoglierà tanti giovani intellettuali ancora non famosi -esperienza unica in Italia (Marguerite in Francia riceverà la Legion d’Onore, in Italia è ancora semisconosciuta) – e ne promuoverà la cultura sostenendoli finanziariamente con pubblicazioni inedite sulla rivista “Botteghe Oscure” che prese il nome dalla via romana su cui sorgeva il Palazzo Caetani. È la prima, su suggerimento di Bassani, a dare notorietà all’opera “Il gattopardo” pubblicandone degli stralci.

Emily e Marguerite, giardiniere non solo giardiniere, ma curatrici di ambienti, giardini e cultura …

 Dimmi che giardino hai e ti dirò chi sei …

Paola Roncarati

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