XV Rassegna “Giardini al Cinema”
In attesa dell’incanto.
Tra l’Appennino Bolognese e il Po – paesaggi e atmosfere nel cinema di Pupi Avati.
Prosegue il nostro itinerario tra l’Appennino e il Delta del Po con una delle più famose pellicole di Pupi Avati: “La casa dalle finestre che ridono” (1976). La trama del film prende ispirazione da leggende e storie paurose ed è ambientata in un paese del Delta che il regista costruisce con architetture di Comacchio e di Minerbio (Bologna): luoghi sospesi tra l’acqua e la terra delle valli. I sussurri dei pioppeti, le atmosfere di una villa abbandonata, una chiesa isolata nell’orizzonte infinito della pianura diventano il teatro di una storia che si carica, minuto dopo minuto, di paura e tensione per sfociare in un finale agghiacciante.
Con pochi ingredienti e nessun effetto speciale, il regista bolognese riesce a creare una sensazione di terrore puro. I luoghi che vedremo in questo film sono gli stessi di altre pellicole, come la favola poetica in programma a conclusione della rassegna, non sono né buoni né cattivi, recitano grazie alla direzione di un regista ma si mostrano per quello che sono: autentici e fragili nella loro semplice bellezza.