Un breve riassunto dei temi trattati dal professor Castaldelli nella conferenza “Biodiversità e sostenibilità ambientale nelle zone umide ferraresi”

 
In occasione della Giornata mondiale delle zone umide, il 4 marzo 2022, il Garden Club Ferrara ha organizzato un incontro di approfondimento sul tema della salvaguardia di questi ambienti e della loro biodiversità. Nel seminario tenuto dal Prof. Giuseppe Castaldelli del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione dell’Università degli Studi di Ferrara, le zone umide ferraresi, luogo di rilevanza nazionale ed internazionale, sono state usate come modello di studio per analizzare l’evoluzione storica di questi ambienti ed i rapporti di causa ed effetto tra i principali fattori di disturbo antropico e la perdita della vegetazione acquatica e della qualità ecosistemica.
È stato evidenziato come nelle zone umide di acqua dolce, la scomparsa della vegetazione acquatica sia riconducibile ad una sinergia tra l’eutrofizzazione e la diffusione di specie animali esotiche. L’analisi ha poi considerato l’evoluzione dello stato qualitativo delle zone umide di transizione, con un focus sulle valli di Comacchio e l’allevamento dell’anguilla. L’analisi ha mostrato come i cambiamenti registrati negli ultimi anni siano la risultante di varie concause generate a differenti scale spaziali, da quella locale a quella della pianura Padana, sino alla scala globale, a cui, ad esempio, si realizza il mercato illegale delle ceche di anguilla, principale ragione dalla attuale rarefazione delle anguille a Comacchio.
Dall’analisi delle criticità sono emerse anche possibili strategie di mitigazione e ripristino e sono stati presentati anche altri studi relativi alla conservazione di essenze erbacee protette nel Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna.
Garden Club Ferrara