“La storia dell’Associazione attraverso le sue carte”. Giulia Michetti -16 aprile 2024
Martedì 16 aprile 2024, presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, il Garden Club di Ferrara ha presentato, con un incontro aperto a tutti,
Grazie allo sviluppo del “Progetto Archivio” sono stati raccolti e descritti molti dei documenti prodotti e ricevuti dal Garden Club durante la sua vita ormai più che trentennale, ricostruendone i momenti salienti e mettendo in luce gli scopi perseguiti e la pluralità di interessi, oltre all’attività svolta a Ferrara e per Ferrara. L’attenzione agli spazi verdi della città, pubblici e privati, e in particolare ai giardini dei Palazzi rinascimentali, l’amore per la decorazione floreale e per l’arte del giardinaggio, l’organizzazione di eventi, passeggiate ed escursioni culturali sono le tappe principali della storia di questa Associazione, che ha operato in sinergia con le principali istituzioni ferraresi, rivolgendosi sia ai propri iscritti che a tutta la cittadinanza.
Il progetto di descrizione, condotto con il supporto scientifico dell’Area Biblioteche e Archivi (Settore Patrimonio culturale, Regione Emilia-Romagna), è in corso di realizzazione sulla piattaforma regionale per gli archivi.
L’appuntamento del 16 aprile è stato quindi un momento importante non solo per i soci storici, che hanno potuto rivivere la lunga strada percorsa, e per i soci più recenti che hanno conosciuto la storia pregressa, ma anche per tutte le persone curiose di avvicinarsi al mondo variegato di questa Associazione.
Giulia Michetti, che ha curato il Progetto Archivio, racconta la vita del Club, arricchita di foto e di piccole curiosità.
Era presente anche Francesca Ricci (Regione Emilia-Romagna), referente per “Sistema archivistico regionale e processi di digitalizzazione del patrimonio culturale”, per illustrare le attività promosse dalla Regione sul patrimonio archivistico e le potenzialità di Archivi ER – Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna dove, al termine del progetto, potrà essere pubblicato l’inventario dell’archivio del Garden Club di Ferrara.
Ospite in rappresentanza del Comune di Ferrara l’assessore Andrea Maggi (Assessore allo Sport, Lavori Pubblici, Piano Strategico, Recovery Fund).
Introduzione della Presidente Paola Roncarati:
“Oggi, 16 aprile 2024, nella prestigiosa Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea che ci ospita, raccontiamo la storia del Garden Club di Ferrara, raccontiamo l’importante recupero di un patrimonio disperso, le carte che documentano l’attività trentennale di questo Club; carte che -a causa della mancanza di una sede unitaria che le custodisse- sono state sparpagliate in tanti luoghi. All’inizio della mia presidenza del Club, nel 2021, mi sono assunta l’impegno di promuovere la raccolta di documenti, personalmente custoditi dai soci storici, al fine di far riaffiorare le voci di chi ci ha consegnato un sodalizio diventato un’autorevole presenza in città. Certo ero consapevole che una ‘storia scritta’, consegnata ad un volume, sull’esempio fatto altri Club, fatta di parole, documentazioni e fotografie, avrebbe comportato non solo la fatica della selezione di testi e racconti, ma dei costi assai rilevanti. L’archiviazione della documentazione del Garden nel sito informatico della Regione Emilia-Romagna è stata un’opportunità degna di essere colta.
Ho reputato importante ricostruire una storia, frutto di un intensissimo lavoro di donne e uomini che, nel 1990, hanno fondato questo Club a Ferrara, impegnandosi ad individuare le strade migliori, percorrendo le quali, si potesse dare all’Associazione un corpo e un’anima. Tale patrimonio noi soci attuali abbiamo ereditato e dobbiamo portare avanti con convinzione. L’impegno che sta alle nostre spalle, infatti, è un’eredità che non solo tutti coloro che entrano a far parte di questo Club debbono conoscere, ma deve essere reso chiaro anche alla nostra città, perché non sia sottovalutata la creatività che ha identificato il Club. Infatti, uno dei più gravi pericoli che corre la storia (e ‘le’ storie) è la DIMENTICANZA, la distrazione, la temporaneità, la fortuita carenza di memoria. Il pericolo ancor più grave è l’OBLIO. In un’epoca di cancel culture o di woke culture, la totale dimenticanza è foriera di abbandono di persone e cose nel pensiero, nei sentimenti, negli affetti. Un mondo viene tacitato e non ha più voce. La storia può essere riscritta a proprio piacimento, inquietante caratteristica dell’epoca che stiamo vivendo.
L’attenzione al passato non vuol dire essere ‘passatisti’: è bene evitare ogni equivoco in proposito! Battersi per il recupero di una memoria non vuol dire inchiodarsi al passato, perché diverso è l’influsso dei periodi storici; diversi gli stimoli della politica europea in tema di giardini e paesaggi; diversa la sensibilità che -di anno in anno- emerge dalla percezione comune. Quanto di efficace ha prodotto il passato può portare vantaggi anche ai pressanti bisogni di un presente piuttosto problematico in tema di cittadinanza, di sensibilità al verde, di gentilezza non apparente -sostanziale, non di forma- nei rapporti sociali, ma anche nei rapporti dell’essere umano con piante e animali. Siamo debitori verso le future generazioni di un sistema valoriale che abbiamo omesso di trasmettere ai posteri.
Nel Consiglio del Club abbiamo una risorsa …. è Giulia Michetti che all’Università ha svolto compiti che l’hanno portata a studiare il magico mondo degli archivi cartacei e digitali, protocolli informatici e gare telematiche (di e-procurement– semplificazione nella gestione dei contratti pubblici), e per la conservazione digitale dei documenti. Ha frequentato due master e ha conosciuto Francesca Ricci, insegnante di archivistica informatica. Abbiamo quindi in Consiglio la persona competente per procedere ad archiviare la storia del Club e chiedere che il nostro archivio venga acquisito dalla regione Emilia-Romagna come patrimonio immateriale. Questo patrimonio, però, è anche un PATRIMONIO FISICO ED HA BISOGNO DI ESSERE COLLOCATO IN UNA SEDE FISICA. Prima di dare la parola alle protagoniste voglio ringraziate le funzionarie Francesca Ricci e Mirella Piazzi del Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia Romagna, per la rara gentilezza e soprattutto per il significato culturale con cui hanno supportato l’archiviazione acquisendo anche i nostri dubbi: archiviare significa, forse, depositare la nostra storia in un archivio che assume per noi il ruolo di custodia della nostra memoria, sicché noi siamo esentati dal farlo e quindi ci deresponsabilizziamo? L’archivio può correre il rischio di trasformarsi in un EVENTIFICIO, cioè in un elenco di eventi, cui viene ‘tolta’ l’anima? Sono stata ampiamente rassicurata in questo senso. La vita non è solo un archiviare …”
Presentazione di Giulia Michetti:
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Progetto Archivio – 16 aprile
Le foto dell’evento: